Seduti sul letto a discutere di Governo e Ribelli

Alla radio si parla della crisi del Nord Mali, tra amici per strada è lo stesso, passando vicino alle botteghe senti che gli uomini spiegano questo argomento, i bambini si rotolano in mosse ninja fingendosi militari armati che si difendono dai ribelli... 
Anch'io e Moustapha ne parliamo. Ci riempiamo le orecchie tutto il girono delle notizie più svariate sulla questione e poi alla sera a casa cerchiamo di srotolarle. Ma sarà vero? E questa intervista che tutti hanno scaricato sul telefonino? NO, questo è sicuramente un falso!! 
Difficile farsi una idea chiara di cosa stia veramente succedendo. Ci proviamo.
A volte pare che sia così spudorata una manovra politica dietro fatti e notizie.
Seduti sul letto di gommapiuma la sera, la mente affollata di tutte le dicerie sentite. Cerchiamo di costruire il puzzle.
  • Il Presidente che sta per terminare il suo mandato (votazioni ad aprile 2012) sembra sminuire i problemi al nord
  • Il Governo che invia i militari più giovani e praticamente disarmati a farsi ammazzare. E fa una settimana di silenzio stampa
  • La popolazione si indigna. E forse anche l'essercito stesso!
  • Il Presidente non cambia modo di fare, non ci sono informazioni chiare per cui nascono notizie false e critiche gravi. Fotomontaggi, video, interviste tuccate che accusano il Presidente di tramare alle spalle dei maliani.
  • La popolazione è sfiduciata. Non si fida  più nel proprio Governo. Io dico, NO, non credete a tutto, perchè potrebbe essere un trucco per indebolire il Governo!!
  • Ma se il Presidente volesse basterebbe poco per farsi ancora amare dai maliani, perchè abbiamo bisogno di un capo che ci tranquillizzi. Invece niente, non parla. Fa apposta a cercare di fare cadere il Governo? Cosa vuole ottenere? La gente è quasi più arrabbiata con lui, visto come traditore, che con i ribelli, che però fanno molta paura.
IO mi arrabbio tantissimo quando sento delle notizie falsate che ci mettono pochissimo a fare il giro del Mali, perchè sfruttano il volano dell'ignoranza e dell'incredibile. E' una cosa che mi indigna e mi innervosisce. Chiedo a mio marito di fare da mediatore con gli amici, spiegare che le foto si possono truccare la computer, lui lo sa, ma scuote la testa: non è facile da spiegare. Oh no!!! Non sono sicura che siano false,ma sono dannose. Minano il Governo invece di cercare soluzioni. Perchè il presidente non dice qualcosa?
Senza che ci venga sonno a causa della discussione, pensiamo che ormai il lavoro fatto da qualcuno (chissà chi) è un'opera pubblicitaria gigante e di successo. Un Presidente che non parla ha lasciato gioco a dicerie che smontano il Governo, basterebbe un solo uomo un pò forte e di polso per farsi subito seguire ora dall'esercito e dalla gente. 
La gente che ha paura cerca un capo forte, si sa.
Ma il Governo attuale del Mali che interesse ha a cadere? Questa domanda, o anzi la possibile risposta, ci fa ancora più paura. E' tutto organizzato? E' organizzato che la gente abbia paura, che non ci sia lavoro e cibo e nemmeno un Governo? Bisogna liberare il campo e fare spazio a qualcuno? Qualcuno che vuole entrare facendo la bella figura dei grandi salvatori?

Preghiamo di no. Lasciateci dormire in pace.

24 febbraio 2012: Radio Whallahi

La Radio è tanto imortante qui, una sorella maggiore che viene ascoltata e seguita. Se l'ha detto la radio è vero.
La  radio locale parla bambarà, dà informazioni e fa un pò di scuola, spiega in modo comprensibile le cose. Fa racconti, parla parla tutto il giorno. Tutto il giorno fino a mezzanotte, dopo di che ogni radio maliana tace, resta solo la francese RFI. Anche per la televisione locale, un solo canale ORTM che parla francese, vale lo stesso coprifuoco.
La Radio adesso è incandescente di critiche e sondaggi, le rubriche sono piene di telefonate. Ognuno dà il suo parere sulla situazione causata dai ribelli dell'Azawad. La radio è un continuo:
"Driiiiin, Allo? come stai? bene grazie e tu? la tua famiglia? i bambini? il cognome della tua famiglia qual è? Traorè? Ah bene siamo parenti! Cosa sai e cosa pensi della situazione in Mali" e in genere a questo punto o anche prima cade la linea, ma se invece la comunicazione prosegue si inzia il discorso.
Sono stupita dalla libertà alla radio locale di parlare liberamente delle azioni del Governo, anche criticandolo aspramente. Incredibile sentire alla radio anche chi accusa il Presidente della Repubblica di tradimento e di essere alleato con i ribelli dell'Azawad. Ma si possono dire queste cose in una radio nazionale? Sì, evidentemente. Altri esprimono dubbi, altri raccontano la loro esperienza di testimoni.
L'interlocutore lascia parlare, ma come si usa in Mali, si sottolinea sempre che stai ascoltando tramite dei cenni con la voce. Mi ricordo la prima volta che ho partecipato ad una riunione nel villaggio, nel 2009. Uno parlava e tutti gli altri annuivano al termine di ogni singola frase con un coro di "M-MM".
Ma come dicevo prima, l'argomento alla radio ora è infuocato, non bastano dei Mmm. Lo speeker alterna ad ogni frase dei 
Namu! è vero 
Whallahi! lo giuro su Dio
Awo! sì, certo
Sono detti con enfasi, in unico soffio di voce, decisi, forti.

<<Noi in Mali vogliamo la pace.>> NAMU! <<I nostri militari devono andare al Nord solo per proteggergi.>> NAMU! <<Non vogliamo una guerra.>> WHALLAHI! <<I nostri militari vogliono fare il loro lavoro ma non posson andare disarmati.>> AWO! <<I ribelli hanno interessi economici.>> NAMU! <<Il Presidente ATT non sta dicendoci tutta la verità.>> NAMU! <<La nostra gente è già povera e c'è poco raccolto quest'anno.>> WHALLAHI! <<Questi problemi hanno  causato la perdita di molto lavoro.>> WHALLAHI! <<E' importante trovare una soluzione in fretta, prima di avere troppa fame.>> NAMU! <<Preghiamo tutti che Dio ci aiuti>> WHALLAHI!

Questo è il sottofondo di queste mie mattine a Segou,  mentre sono in casa con la radio accesa. Al pomeriggio sono al corso con i bambini o i ragazzi,  poi alla sera riascolto una cosa simile però dal vivo: infatti quando, come d'abitudine ci si raggruppa e si prepara il the, si comincia a parlare ed ora si l'argomento è sempre e sempre la situazione al Nord. Per un pò si è parlato del festival, ora è già un bel ricordo lontano che lascia spazio a preoccupazioni vicine.

20.02.2012: oh no, ancora...

Ieri sera si è concluso il festival e già Segou si è spopolata. Moustapha, io e la piccola Lavielle andavamo a piedi nei pressi della zona degli alberghi per aspettare un amico musicista serbo qui per il festival. Era in ritardo e così come è normale in Mali abbiamo iniziato a chiacchierare con la gente nella piazzetta. Poi vedo Modou seduto sul muretto a testa bassa. Lo riconosco per i suoi piccoli capelli rasta. Lui è una guida turistica, ha circa 30 anni, ha studiato è in gamba e molto gentile. Strano così silenzioso.
E' lui a darmi la notizia. Io, distratta dall'allegria del festival,in questi giorni non ho ascoltato la radio, o per lo meno non ci ho dato attenzione. 
"Vera, io so bene francese per fortuna, e ascolto sempre RFI (radio Francia internazionale). Ieri ci sono stati altri attacchi, non sono finiti. E la coa più grave è che non hanno attaccto dei militari stavolta, ma sono entrati nel villaggio di Hombori, sai, dove a novembre hanno rapito i due geologi? E hanno tagliato la gola al capo villaggio. Capisci? Hanno sgozzato il capo villaggio come un montone. Non hanno nemmeno usato le pistole, capisci? è un'assassinio e in più un'umiliazione. Non siamo animali, vogliamo solo stare in pace."
  • 15.02.2012 A Tessalit avvengono scontri tra militari maliani e ribelli del MNLA, con vittoria da parte dei militari. Ma quante perdite? Non si sa. Non si dice.
  • 18.02.2012 A Hombori dei banditi armati entrano nel villaggio e sgozzano il capo tradizionale.
  • 20.02.2012 Arriva il resoconto dell'indagine sulla strage di Aguelhok. MNLA rivendicava l'attacco, ma gettava la responsabilità dei numerosi morti tra i militari alla stessa aviazione maliana. MNLA  diceva che l'attacco era il loro sì, ma la maggior parte dei militari erano stati uccisi da uno stesso aereo militare. Ma l'angoscia di foto pubblicate su Facebook di maliani massacrati aveva fatto aprire una inchiesta di poliziotti, militari e magistrati. L'indagine dimostra una esecuzione di 100 militari fucilati e massacrati uno ad uno. I risultati non permettono di credere al MNLA perchè ci vuole una precisione eccezionale per ficcare da un aereo una pallottola in un centinaio di teste.
Mi viene mal di pancia solo a scrivere queste cose. Volevamo tutti credere che la situazione, che da qualche giorno era stabile, con gli incontri tra il presidente ed  alcuni esponenti dei ribelli, portasse ad un miglioramento. Ora si è così scoraggiati!

Come farsi piacere la Malaria

scriverò metterò foto, torna a vedere

17.02.12 Tramonto sul NIger 4

scriverò, devo ricopiare dal mio carnet id viaggio

Fetsival sur le Niger a Segou 2012

scriverò metterò foto torna a vedere

13 febbraio Agitazione pre Festival

scriverò

10 febbraio

scriverò

7 febbraio: Tramonto sul Niger 3

Stasera arrivo al fiume e mi sento chiamare da una bella voce di bimbo, ma piuttosto profonda. E' Koniba, il mio vicino di casa, che io chiamo in genere con il suo vero nome Ibrahim. Condividiamo il cortile, ha circa 8 anni ed è facile riconoscerlo anche da lontano perchè è quasi sempre vestito uguale.Ha uno pneumatico di bici e un pezzo di plastica nera di auto che pare un fucile.
L'acqua del fiume è salita, arriva fino agli ultimi gradini delle scale che scendono dal lungo fiume alla riva, e ha coperto le isolette di alghe. 
C'è ancora nebbia e niente sole, anche se il giallo della sabbia è sceso. Si è depositata ovunque! Anche dentro casa. 
Io e Koniba scendiamo sulla riva dove stranamente non ci sono le donne intente a lavare. Tiriamo i sassi rossi, ma sono di forma troppo irregolare per farli rimbalzare e al massimo riusciamo a fargli fare un paio di salti. Nella gara di lancio in lungo invece io non ho speranza perchè Koniba tira lontanissimo e poi scende e sale dalla riva scoscesa di cemento e sassi come fosse una bubutica fitini, una scimmietta. 
Arriva un piccoletto di circa 3 anni che senza volere urta lo pneumatico di Koniba parcheggiato e questo rotola in acqua. 
Rimaniamo fermi... Koniba sa che non deve entrarci. Meno male. Cerchiamo un bastone o qualcosa di lungo per recuperare la ruota. 
Ma un altro bambino, deduco sia il fratello maggiore del piccoletto, più o meno della stessa età di Koniba, arriva di corsa giù dai gradini, entra tranquillamente nel fiume e recupera la gomma.
Il sole è tramontato. Noi ritorniamo a casa con la nostra moto lavata.

6 febbraio 2012: Mattino sul Niger

Oggi è lunedi, ma invece di aspettare la sera vado subito alle 8.00 a vedere Ba Dj, perchè la luce è talmente strana!
Stanotte c'è stato vento forte e la pussiere si è alzata, le nuvole coprono il cielo, la sabbia rende tutto come avvolto da una nebbia gialla. E il vento è freddo. Sul fiume non c'è quasi nessuno anche se è lunedi giorno di mercato. Qualche donna è nell'acqua a lavare e non le invidio. Ho le mani gelate nonostante il maglione e la giacca. 
Stanotte ascoltavo il vento sbattere sulle porte di lamiera, mi arrotolavo nella copertona di pile e non potevo non pensare alla gente che dorme fuori. e hai bambini che hanno solo t-shirt. Speriamo abbiano trovato riparo dal vento freddo. 
Anche le nanalé, le rondini, non hanno voglia di uscire dal nido
Fah il pinassier dice che se le rondini tornano prima a casa arrivano delle novità. Speriamo siano buone!

Segou-Italia, solo 7 km!

I bimbi in vacanza a casa nostra sul fiume
scriverò, metterò foto torna a vedere!

febbraio 2012: Atelier in Fermento

Il progetto della nostra associazione Atelier Golé di strumenti musicali tradizionali

scriverò, metterò foto, torna a vedere
Per ora vedi il link Atelier Golè

Cugini Poveri ma in PACE


Il Mali è grande quattro volte l’Italia, ma ha solo 14,5 milioni di abitanti (l’Italia credo sia intorno ai 60 milioni).
Le etnie dell’Africa nera che convivono in Mali sono decine: bobo, bozo, peul, bambarà, dogon, eccetera, ma la convivenza è sempre stata pacifica, senza mai attriti e problemi tra di esse. Si sentono cugini tra loro e ciò non solo tra etnie del Mali, si sentono parenti anche con le etnie che vivono in Senegal, in Costa d’avorio, in Burkina, in Guinea, in Togo, in Benin.
Un africano nero in Mali si sente 
  1. per prima cosa legato alla sua etnia
  2. in secondo luogo si sente di essere un discendente dell’antico impero del Sudan occidentale (quindi cugino delle altre etnie nere occidentali) . 
  3. E poi è un maliano. Ne è fiero, ne porta la maglia, i colori e ne canta l’inno in piedi con la mano sul cuore.
Ma i maliani neri sanno che la gente del nord Mali è diversa: derivano dai berberi, non si vogliono mescolare con gli africani neri e si sa che non si sentono maliani. Assomigliano di più agli arabi, anche se hanno la pelle scura.

La maggior parte della gente che parla dei ribelli dice: “Eh, non sono maliani, lo sappiamo che non vogliono stare in Mali”.
Altri si preoccupano: "Così non lavoreremo con i turisti e questo mese era l’ultima possibilità!"

Altri aggiungono a bassa voce: “che se lo prendano il deserto, anche con il petrolio dentro, noi siamo abituati ad essere poveri e anche se il Governo trovasse chi paga l’estrazione del  petrolio non saremmo noi ad arricchirci. Meglio poveri, ma in PACE.”

2febbraio: Cosa vuol dire manifestazione?


Ieri alla radio hanno parlato della grande manifestazione delle mogli dei militari a Kati. Ma la notizia che la stessa cosa avviene a Seogu non la apprendo dalla radio, la intuisco da dei fatti strani, prima che inizi.
La mattina presto sento bussare alla porta, anzi è uno sfiorare della porta. La nostra è una semplice casa in banco (terra) e la porta è di metallo con fessure orizzontali, come una specie di veneziana, stessa cose le finestre, per cui i rumori entrano tutti, prepotenti fin dal mattino presto. In genere appena alzati si spalanca la porta e sono le tende a fare da ingresso. Ma oggi sono già le 8.30 e non abbiamo ancora aperto. Difficile sentire i suoni leggeri mentre fuori è tutto uno sferraglaire di stoviglie, canti di donne, di galli, di asini, gridolini di bambini, saluti di uomini e cigolii di carretti. Eppure mi pare di sentire sfiorare ancora la porta e poi sento una voce leggerissima di ragazza chiamare Moustapha.
Riconosco Aoussa, apro, esco in veranda, lei si accomoda sulle nostre sedie di legno e intanto metto l’acqua nei secchi per lavarci. Ha i quaderni di scuola ed è arrivata fino qui in bicicletta.
“C’è lo sciopero alla scuola pubblica come al solito?” chiedo
“No. c’è una cosa strana... ci hanno detto di uscire da scuola e non andare a casa subito, ma di stare in strada e che se non lo facciamo i militari ci arrestano.”
“Chi ve lo ha detto???”
“Sono venute delle ragazze, dicono che se non lo facciamo è grave.”
“Sai, si tratta di una manifestazione per chiedere al Governo che i militari mandati al Nord siano ben equipaggiati. Lo hanno fatto a Kati e a Bamako.”
“Maifestazione? Cosa vuol dire?”
“Ma gli insegnanti non vi hanno detto qualcosa prima di uscire?”
“No. Non hanno detto niente. Sono uscite tutte le scuole pubbliche. C’è confusione, allora io sono venuta qui.”

Al pomeriggio alla sede dell’associazione ho il corso Pour Parler con i ragazzi più grandi, dell’età di Aoussa, che frequentano il 5°-6°-7° anno, parlano già un pò francese. Chiedo loro se hanno fatto la manifestazione. Sì. Chiedo loro se sanno qual era il motivo della manifestazione. NO, nessuno
"Vera, cosa vuol dire manifestazione? questa parola francese è proprio difficile!"  
Ok, partiamo dall’inizio e poi vi prego raccontatelo alle vostre famiglie che qui le notizie e le informazioni
  • arrivano zoppe, 
  • arrivano volanti perchè non ci sono giornali,
  • arrivano in francese in un paese dove si parlano altre lingue
  • arrivano di bocca in bocca perchè solo qualcuno può tradurle
  • arrivano difficili alla TV perchè è meglio che la gente non sappia tutto
  • non arrivano per niente a scuola perchè gli intelligenti sono pericolosi
...meno male che c'è la radio!

Touareg e Ribelle non è la stessa cosa

I ribelli che vogliono l’indipendenza della regione desertica dell’Azawad sono di etnia Touareg, perchè da sempre i Touareg hanno abitato queste terre difficili nel Sahara tra Mali, Niger, Mauritania e Algeria.
Questi popoli nomadi sono i popoli del Sahara e non si sentono di appartenere a nessuno di questi quattro stati. Non sono maliani, non sono algerini, sono solo Touareg, nomadi del loro deserto.
Questa è una idea comune nel pensiero della gente Touareg, quando parlo con amici  di Timboctu avvolti nel loro turbante o vestiti all’occidentale, ho notato che non accorgendosene o forse sottolineandolo apposta, nominano i maliani come “altri”, proprio come se in Italia io nominassi i francesi. Gli altri sono i maliani, loro NO! Non confondiamoci.

Ma attenzione! Touareg non è sinonimo di Ribelle.
  • I ribelli Touareg che attaccano sono formati, si stima, da 800-4000 uomini raggruppati in un movimento chiamato MNLA Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad
  • I Touareg in Mali sono SOPRATTUTTO un milione  e mezzo di persone: famiglie, uomini, donne, bambini che vivono da sempre in queste zone desertiche e da quando sono cominciati gli scontri stanno scappando a sud, oppure oltreconfine.

I ribelli di MNLA vogliono l’indipendenza della regione. Ma questo lo si sa. Lo si sa dalla storia, per le ribellioni di 50 anni fa, degli anni ’90 e del 2006.
Lo si sa anche perchè lo dichiarano pubblicamente, hanno capi con un nome e un cognome e che si presentano a Bamako per cercare compromessi di indipendenza con il presidente della Repubblica. Insomma chi sono si sa. 
Si può anche affermare che oltre a interessi legati alla loro terra di origine , ci sia il petrolio come VERO interesse.
Oggi i ribelli sono gli orfani di Kadafi: si parla tra gli 800-4000 militanti rientrati in Mali al termine degli scontri in Lybia portando con sè armi, auto e attrezzature da guerra.
C’è chi li finanzia?
Qualcuno nomina Al Qaida. Qualcuno teme nazioni “buone e salvatrici” nascoste a foraggiare armi e soldi ai ribelli.
I ribelli dicono di essere laici e indipendenti. Ricchi di sicuro, armati pesantemente fino ai denti, anche. 
Fanno paura: hanno paura i maliani, hanno paura i turisti occidentali e hanno paura gli stessi Touareg.
Per questo non si devono confondere i termini Touareg e ribelle!
Qui a Segou è difficile avere paura, è sempre tutto tranquillo. Ma nei discorsi della gente e della radio si infila continuamente l’argomento dei ribelli e del cosa succederà e del chi c'è dietro e del Governo sarà d'accordo con loro??

02.04.2012 Manifestazioni di famiglie spezzate

  • 31 gennaio 2012 i ribelli Touareg attaccano Niafunkè
Questa notizia è più potente delle altre, esplode nelle orecchie, perchè non si tratta più di una località nell'alto Nord, nello sperduto deserto, nelle zone di frontiera con il Niger notamente pericolose...
NO, adesso il nome è conosciuto, è una città davvero maliana, non così lontana, non sperduta. 
Le modalità sono le stesse. I ribelli attaccano i militari che non hanno grosse possibilità di difendersi. I militari chiamano Gao per i rinforzi, a Gao dove c'è la base operativa militare chiedono a Bamako che non risponde e temporeggia...
Così si dice. Si dice sta volta sia morto anche uno o due civili, ragazzini nei pressi della scuola...
  • 1 e 2 febbraio 2012 le mogli e i figli dei militari protestano a Kati, a Bamako e a Segou pacificamente, ma con forza
e finalmente il presidente ATT della repubblica risponde.

ATT rassicura, parla alla radio, ma non dice granchè, giri di parole, dice di non farla diventare una rivalità tra etnie. Dice che ci saranno provvedimenti.
La gente ha perso fiducia, ma non la speranza. Gli vuole credere ancora.

31 gennaio 2012: Tramonto sul Niger 2

Vado al mio appuntamento del tramonto e stasera mi fa compagnia Fatime che ho appena conosciuto sul lungo fiume. La piccola vende cocco e carote, insieme a suo fratello e li portano abilmente in equilibrio naturalmente sulla testa. 
Ho visto un nuovo sistema di pesca con due piroghe. Sulla prima tre donne (strano) srotolano piano piano una lunghissima rete (direi 30 metri) tenuta dalla boa che è fatta naturalmente ocn una zucca. In Mali la maggior parte degli strumenti sono fatti di zucca! A fianco restando più indietro la seconda piroga con un uomo ha il compito di spaventare i pesci sbattendo il remo sulla superficie dell'acqua.
Intanto arriva il tramonto, ed è sempre bello. 
Fatime ancora accanto a me vedendomi guardare verso il sole mi dice in bambarà: "guarda, è come la luna".
Beh, ho comprato le carote...

30 gennaio 2011: Tramonto sul Niger 1

Ore 18.10 è il mio appuntamento serale con Ba Dj, la "grande acqua", ovvero il fiume Niger. C'è sempre vento qui e sempre da est. mi piace questa atmosfera languida di brulichio tranquillo e la luce sulle donne che lavano nel fiume le fa apparire da un lato nere e da un lato d'oro. Tutto si muove ma con calma.
Sono arrivata fino al mercato stasera con la bambina dei vicini di casa, una piccola peul. Oggi è lunedi e ancora adesso al mercato c'è una gran confusione: vendite, contrattazioni, donne cariche, carretti, asini.
Invece qui sul bordo del fiume la calma si gusta bene. Come la corrente del fiume che pare non ci sia. Anzi le onde vanno verso ovest e ingannano sulla vera direzione dell'acqua.
Quest'anno l'acqua è meno. Si vedono molti isolotti di alghe, soprattutto a 50 m dalla riva. Il pescatore sulla piroga rema con il bastone che non affonda più di mezzo metro quando è vicino alla riva. Invece un altro nella zona degli isolotti di alghe rema ocn la pagaia. Qui sotto una donna mentre lava canticchia ed è così piacevole. Vorrei ringraziare ogni donna che canticchia e crea anche per me questa bella colonna sonora.
Poi c'è il rumore dell'acqua spostata dalla piroga. Rumore di stoviglie e rumore dle motore della chiatta che traghetta da Segou a Kala, sulla riva nord. Riprende chi è venuto al mercato del lunedi a vendere pesce secco. 
18.18 ecco il tramonto che aspettavo. Il sole è rosso con due strane righe nere: nuvole? uccelli?
Sono nuvole che lo stanno mangiando piano piano. Il suo riflesso è arancio sull'acqua.La riva là in fondo pare sia attaccata alla riva sud, talmente il Niger curva su se stesso. Quanto sarà largo? Un chilometro e mezzo?
Si sta così bene qui. C'è il martin pescatore bianco e nero e tre sterne con la testa nera si rubano il pesce a vicenda. Poi aironi guardabuoi. Di sera non vedo i "seghè", cioè i nibbi bruni.
La ragazza ha smesso di cantare, un'altra ha detto "Angatà". 
E' ora di andare.

24 gennaio 2012 La Mela di Petrolio

Da mesi fanno parlare le minacce dei ribelli che vogliono la liberazione della regione del Nord Mali, l'Azawad...
Il nord del Mali è una zona sperduta, è deserto lontano più di 1000 km dalla capitale, una zona senza strada e apparentemente per niente interessante, se non fosse per dei giacimenti di petrolio inestratti.
E si sa: il petrolio è potente, io credo che quello che nel racconto dell'Eden era la mela, sulla Terra è il petrolio.
<<Potete prendere tutto e vivrete in questo Paradiso, solo non toccate queste mele.>>
E così sulla Terra un Dio deve aver detto:
<<Potete avere tutto, acqua, sole, aria, alberi, animali, terra, mari, montagne, fiumi.. ma non toccate il petrolio. Siccome Adamo ed Eva con una bella mela non ci sono riusciti, questa volta vi voglio aiutare: il petrolio l'ho fatto brutto, scuro e puzzolente e l'ho nascosto sotto terra. Non toccatelo e vtutti i vostri rifiuti si degraderanno senza problemi e la vostra aria resterà pulita e soprattutto vivrete in PACE.>>

Ci sono stati degli attacchi dei ribelli al Nord....  Non vorrei sentir parlare di sparatorie e attacchi in un paese pacifico come il Mali. Qui a Segou, dove la vita trascorre tranquilla come al solito, sembra impossibile  credere che in questo stesso paese ci sia qualcuno armato che spara. 
  • 17 gennaio il primo attacco dei ribelli del Movimento Nazionale di Liberazione dell'Azawad MNLA contro militari maliani a Menaka...
  • 18 gennaio attacchi ribelli contro l'esercito maliano a Tessalit e Aguelhok
Non ci sono notizie chiare, il governo sembra sminuire la cosa. Viene indetto SILENZIO RADIO per una settimana. Ma è possibile nel 2012???
Pare all'inizio che i caduti siano pochi, uno due, poi si parla di 40 cadaveri di militari rovati all'arrivo dei rinforzi delll'esercito. Il silenzio radio ingigantisce le dicerie: si parla di militari uccisi barbaramente, torturati. Si dice non avessero pallottole a sufficienza... Girano anche dei video su internet e telefonini, non ci si crede del tutto, ma quale sarà la verità? Perchè il Governo non parla?
Oggi la notizia ufficiale parla di un centinaio di morti maliani in quegli scontri... e altri dispersi...
La gente scuote la testa e pensa ai suoi ragazzi mandati lassù con poche pallottole. Perchè?

I corsi di Pour Parler

scriverò, metterò foto, tornate a vedere, vi aspetto!

gennaio 2012 Secondo incontro con i Tubabu

Scriverò, metterò foto, tornate a vedere, vi aspetto!

05.01.2012 incontro con i Tubabu

Scriverò, metterò foto, tornate a vedere, vi aspetto!

26.12.11 / 06.01.12 Viaggio di Turismo Responsabile

Scriverò, metterò foto, tornate a vedere, vi aspetto!

2011 Natale in Mali

 scriverò, metterò foto, tornate a vedere, vi aspetto!

24.12.2011 Inaugurazione della sede!

E' la vigilia di Natale e la nostra festa di inaugurazione della sede.
Si sono aggiunte panche, lavagna e cartelli....
tutto all'ombra del Djiri Noeli, il nostro albero di Natale speciale....


scriverò, metterò foto, tornate a vedere! vi aspetto!

dicembre 2011: Costruiamo la sede

Nanalè in lingua bambarà significa appunto rondine, in volo. Ora la nostra rondine ha bisogno di un nido. Un nido nuovo tutto nostro come dovrebbe fare l'uccellino rosso. 
I fondi che abbiamo raccolto tra gli amici vogliamo soprattutto usarli per le attività, quindi la sede deve essere il più economica possibile.  
Per questo scegliamo di sistemarla in un pezzetto del cortile di mamma Rokia, per evitare affitti o acquisti, per il momento.
E poi cosa c'è di meglio che costruirlo con i materiali più semplici? Paglia e legno.
Iniziano i lavori!
Acquisto del legname


Carico dell'asinello,
 
acquisto delle stuoie di paglia e del bambu, 
anche quelli arrivano tramite asinelli...
Dopo la grande sistemazione che ha fatto papà Adama spianando il terreno e togliendo le grosse pietre, inizia la posa dei piedi di legno, e dei legni del tetto
 
.


Posa dei bambu. Come notate, Mama fitini verifica e controlla i lavori....


Posa della copertura in paglia sul tetto e sui fianchi
 
appena terminato, la prima foto del nido di Nanalé


dicembre 2011: l'Associazione è riconosciuta!

Dall'inverno 2009 abbiamo iniziato a occuparci di Turismo Responsabile in Mali.
Nei mesi invernali del 2010, durante la nostra permanenza in Mali, abbiamo iniziato a lavorare ai progetti di Pour Parler e dell'Atelier Golè.
Ora siamo meglio organizzati per continuare meglio di prima.
Abbiamo inanzitutto bisogno di essere riconosciuti per cui fondiamo la nostra associazione maliana:

ASSOCIAZIONE CULTURALE << NANALE' / VOLO DI RONDINE >>
 
con sede a Soninkoura, Segou.
OBIETTIVI e PROGETTI: vedi sulla pagina dedicata

4 dicembre 2011: Battesimo tradizionale a Djabaly

Scriverò, metterò foto, torna a vedere! Ti aspetto!

novembre 2011: La Sera a Segou

pomeriggio e sera per ora vedi blog su www.volodirondine.com

Il rito dell'Uccellino Rosso

Mentre lavoro a casa nella mattinata, ogni giorno in veranda si svolge il rito dell'uccellino rosso...
Nell'interno della nostra veranda ci sono 4 nidi di rondini (in realtà sono  balestrucci), ma in uno, probabilmente abbandonato, ha deciso di instaurarsi una coppia di Amarante del Senegal  e per far ciò recupera fili e cosine varie, che io ho spazzato al mattino e messo in un angolo del cortile,  le trasporta nel becco per andare, non senza qualche difficoltà, a sistemarle nel nido. 
Lavorano in coppia, maschio e femmina.
Non hanno minimamente paura di noi. A volte si "siedono" uno su una sedia e la compagna sull'altra sedia.... e mi guardano sfacciati durante la loro piccola pausa dal lavoro di ristrutturazione del nido.

Amaranto del Senegal

Il problema è che il nido non è abbandonato. Alla sera puntuali appena dopo il tramonto arrivano i balestrucci. L'uccellino rosso non è nel nido a sera e il balestruccio non si accorge di nulla, siccome per ora usa il nido solo come riparo notturno. 
Ma purtroppo per ben 4 volte ho trovato al mattino un ovetto bianco piccolino caduto per terra. I figli dell'uccellino rosso non nasceranno finchè non cercherà un nido disabitato.

novembre 2011: La Mattina a Segou

come da testo blog su www.volodirondine.com

21.11.11 Novità in Famiglia

21 novembre 2011
Oggi la piccola Salimata compie due mesi ed è lei certo a vincere il primo posto delle novità, perchè siamo partiti questa primavera che era solo una cosina piccola nella pancia di Safi. 
Sono stata io a farle fare il test di gravidanza, mi hanno ringraziato come se avessi regalato oro, perchè il medico non aveva capito i suoi malesseri e le dava medicine a caso (da pagare naturalmente)... Medico??? beh lasciamo stare l'argomento per ora...
Eccola in braccio a mio marito Zam, ovvero Moustapha 


E poi... Abdou cammina!! Quel fagotto simpaticissimo che abbiam visto crescere tra i 4 e i 7 mesi ora ha 1 anno e 3 mesi è bellissimo e non dà confidenza a nessuno, men che meno a noi, nuovi arrivati che lui ha cancellato dalla sua memoria.... Ma che delusione, mi ha riconosciuto Lillo che è un cane di un anno ed Abdou ci snobba!! 
Abdou e Yacouba


Fatime, la mia adorata Fatime dal viso tondo come la luna, ora capisce francese! a solo un mese di scuola privata dimostra di aver imparato più che in 3 anni di scuola pubblica. Ora possiamo comunicare non solo con gli sguardi da presa in giro e le coccole, ma anche parlando in bambarfrancese: io parlo francese e lei capisce e risponde in bambarà, io capisco e rispondo in francese... 
Yacouba è qui a casa. E questa forse è la novità davvero più importante perchè gli è cambiata la vita. E noi abbiamo un peso in meno sul cuore. Saperlo a Bamako dallo zio ci pesava. Il suo sguardo sempre un pò serio è forse un rimasuglio del nero dei suoi anni scorsi. Prima di settembre, quando abbiamo deciso di iscriverlo alla scuola privata a Segou (grazie all'aiuto di Bas de Kort), Yacou viveva a Bamako da solo con un bravo vecchio zio insegnante , Mambourou. Grazie a lui è andato gratuitamente alla piccola scuola privata dello zio ed ha imparato molto più degli altri bambini. 
Sembrava una scelta giusta per il suo futuro. Ma purtroppo la situazione economica e di salute difficile dello zio e la perdita della moglie hanno complicato la vita a Bamako. Yacouba era spesso solo in casa e con poco da mangiare e da vestirsi. Lo abbiamo scoperto l'anno scorso andondoli a trovare.  Vederlo così ci ha fatto male. In seguito provavamo a telefonare e chiedevamo cosa avessero mangiato... in genere era solo pane e caffè... 
Ora è qui, con la sua mamma e i suoi fratelli e può continuare a studiare. Siamo tutti contentissimi del cambiamento ed a lui, mi raccomando, non parlate di Bamako, non vuole nemmeno snetirlo, se si insiste gli vengono gli occhi lucidi, ma è un momento, poi corre a giocare con Abdou o Lillo o gli altri monelli del quartiere.

10.11.2011 Svuotare i valigioni

Li riconosoco i vestitini che abbiamo portato perchè li ho piegati tutti per infilarli in valigia e più volte li ho presi e ripresi quando dovevo infilare 115 kg di roba in 5 borsoni, quindi me li ricordo ed è bello riconoscerli ora adosso a bimbi della famiglia e a bimbi del quartiere Soninkoura
Altri sono arrivati più lontani tramite una rete di donne che non si vede e non capisco, ma si sposta e funziona perchè li riconosco adosso anche a gruppetti di bambini che ho visto a Pelengana (un altro quartiere di estrema periferia di Segou).

Vorrei proprio farlo sapere a quei bimbi italiani gentili:
Cice, Rachele, Franci, Davide, Livia, Viola, Filippo... 
e anche le ragazze che si sono occupate della raccolta Fabiola e Paola  insieme a Biagio e Monica
ora il loro vestitino è addosso ad un bimbo o una bimba a cui sta un pò largo o un pò stretto, ma a cui pare il più bello di tutti!

Due piccole a nuovo:

Monelli abbigliati (Mohamed, Moctar, Yacouba)

07.11.2011 Migrazione in Mali

Volo di Rondine per arrivare alla nostra Segou... In migrazione verso l'Africa.
Come saranno cambiati i bambini? Sono 8 mesi che sentiamo solo le voci senza poter vedere le loro faccette...
Il viaggio da Bamako a Segou sommersi di bagagli fa aumentare l'ansia di rivedere tutti, di ritrovarsi sotto al mango nelle chiacchiere tutti insieme...
E arriviamo e sono tutti lì ad aspettarci: tanti, sorridenti, belli, magri (sembrano più magri dopo mesi di facce bianche!!!) il primo che mi abbraccia è Yacouba e poi Lillo il cane che, lasciato cucciolo di pochi mesi mi riconosce, tanto da mettermi le zampe sulle spalle (incredibili sti cani!!!) e poi tutti gli altri insieme, che confusione, che gioia. 
Le rondini in migrazione non hanno una accoglienza così bella come noi!!!!
Ci sono tutti, e c'è la nuova arrivata: finalmente ha un volto la piccola nipotina Salimata, un volto e due grandi guanciotte. 
Sono sfinita dal viaggio, prima di andare a casa nostra , stanotte dormiamo qui in tenda, crollo dal sonno e mi infilo nella tendina già con gli occhi che si chiudono, ma dopo un minuto sento un fruscio e poi risatine:  eccoli qui tutti i miei bimbi sgattaiolati dentro!!!
...Datemi la manina che mi mancava troppo...

03.11.11: Arrivano i Libri Adotatti!

3 novembre 2011
Incredibile Biagio quando ci si mette!
Gli ho parlato del nostro progetto Pour Parler e di ciò che manca in Mali: l'INFORMAZIONE!
Anche volendo è difficilissimo reperire libri, a Segou che non è la capitale ancora di più. 
Nella scuola pubblica sono stati adottati testi vecchi e di attualità non si parla. Inoltre tutto è spiegato solo facendo imparare a memoria definizioni.
Per i nostri corsi di Pour Parler e per la biblioteca voglio portare dei libri illustrati fatti per ragionare e capire. Libri di geografia, anatomia, alimentazione, ecc... 
Ho espresso il desiderio e un genio della lampada lo ha realizzato. Il genio si chiama appunto Biagio e la lampada sono i suoi colleghi:
Stefania, Laura, Andrea, Enrico, Anna, Valeria, Mirko, Paolo, Alessandro, Marisa.
Lui ha inviato una mail in cui illustrava il nostro progetto, ha allegato la lista di libri dei desideri e ha proposto ad ognuno di adottare un libro da mettere poi nella nostra valigia: destinazione Mali!

Oggi il corriere mi ha portato il pacco a casa: i libri Adottati sono arrivati! Li hanno presi tutti e anche di più!!! Siamo felicissimi, saranno cose incredibili e mai viste a Segou, ma soprattutto davvero utili.

02.11.11 In partenza... con tanti amici in valigia

2 novembre 2011
Domenica partiamo, finalmente di ritorno in Mali. Difficile salutare gli amici e la famiglia qui, ma c'è anche tanta voglia di fare e rivedere la famiglia là.
Non partiamo soli... perchè gli amici si sono tutti fatti sentire, interessandosi dei nostri progetti e tutti hanno dato qualcosa da portare con noi.
Chi ha dato delle buone idee,
chi degli abitini e scarpine da bambino
chi delle medicine 
chi dei materiali per la scuola
chi dei libri in francese
chi dei soldi per acquistare direttamente in Mali ciò che serve ai nostri progetti
chi degli importanti incoraggiamenti  
Tutto in valigia! 
Oltre ai 46 kg a testa (quindi in totale 92 kg) concessi dal volo aereo, acquistiamo un bagaglio in più, altri 20 kg di materiali per il nostro Mali... 

Questi amici in valigia sono pesanti, ma chissà se sanno che davvero avranno un peso determinante per alcune famiglie in Mali e per i nostri progetti??? Quello che ci hanno dato non è piccola cosa! 
GRAZIE Elisa, Ester, Ineke e Bass, Mamma, Marta, Natalina ed Emilio, Giorgio e Anneke, Sandra Davide e Claudio, Cristina e Rachele, Biagio e Monica, Chiara Bat e Viola, Michela Livia e Pietro, Sonia, Stefania e Martina, Daniela di VeM e Franci, Gemma e Elisina, Mara, Laura, Patrizia e Sandro, Angioletta, Mariuccia, Massaroni pianoforti

saper dire grazie

6 ottobre
Non ci siamo dimenticati di Aoussa, che è un'altra sorellina, ma purtroppo per lei non è stato conveniente cambiare la scuola. 
Aoussa ha 14 anni e avendo frequentato finora la scuola pubblica (o come dicono in Mali: "la scuola del governo") ha una preparazione scarsa che alla scuola privata corrisponde a un arretramento di almeno  3 classi. 
Le classi sono numerose e gli insegnanti sottopagati impreparati.
Nella classe di Aoussa sono in 100. Cento alunni in una UNICA classe!!!
Nell'altra sezione, frequentata dalla cuginetta coetanea Uma sono in 80 alunni.
Educati e composti, abituati a stare in banchi accalcati tra loro, sanno gestire il silenzio e lo stare insieme, ma comunque sia un insegnante non potrà mai seguirli personalmente, nè visionare tutti i loro compiti. 
Solo arrivare a vedere  cosa è scritto alla lavagna è un successo.

Ora lei comincerà il 7° anno (come la nostra II media) perchè ha iniziato un pò più tardi, per questi motivi riteniamo sconveniente per ora, trasferirla  in  IV classe della scuola privata. 
Durante le lezioni organizzate nel nostro progetto di informazione "Pour  Parler" riteniamo possa aggiornarsi ed il prossimo anno iscirversi quasi alla pari.

Ci dispiace un pò anche perchè la scuola che lei frequenta è in centro, distante 5-6 km da casa, e lei ci deve andare a piedi, con quelle misere infradito sottili come delle ostie...Tornare per pranzo e ritornarci per le lezioni pomeridiane. Fanno 20 km al giorno di infradito...

Allora abbiamo avuto questa idea: una bicicletta!

Abbiamo detto a mamma Rokia di comprarla e addirittura di sceglierne una nuova. Una vera bicicletta! Servirà ad Aoussa ma anche a tutta la famiglia.

Aoussa era commossa, e dal mattino aspettava fremente di sentirci al telefono per dirci il suo messaggio. Questo: "GRAZIE, che Dio faccia ritornare nelle vostre tasche tutto quello che è uscito per amor mio. Grazie."

Ora commossa sono io. 
Non aspettavo un grazie, eravamo già soddisfatti di aver avuto una buona idea. Ma ho scoperto che sapere dire grazie in maniera sentita è un modo per ricnoscere il giusto valore ai gesti d'amore che riceviamo.

rimboccarsi le maniche

5 ottobre:
Yacouba è andato in giro per il quartiere tutto il giorno, ieri ed oggi
Non si capiva cosa stesse combinando.
Abbiamo scoperto che ha raccolto il ferro che trovava buttato, ai bordi della strada, o abbandonato in qualche angolo. Poi se ne è andato al mercato con il suo faccino serio e l'ha venduto.

In Mali si fa tutto a mano (eccetto gli oggetti del mercato cinese), per cui il ferro viene fuso (con mantici sempre a mano) per costruire nuovi oggetti.

Yacou è tornato a casa soddisfatto con qualche monetina nella mano. Ha mostrato fiero il risultato del suo lavoro. Le sorelline minori, Lavielle e Fatime, saltellando, hanno subito proposto l'idea di investire le monete per l'acquisto di una noce di cocco.  
La frutta in Mali (a parte le banane) è costosa, ma è molto amata dai bimbi!

Yacouba serissimo ha detto "NO! il cocco è buono, ma questo lavoro l'ho fatto per comprare il QUADERNO per la nuova scuola".

Il valore delle cose, il riutilizzo. Io, che da 12 anni lavoro sull'educazione ambientale nelle scuole, parlo spesso di questo argomento. In genere riferito ai problemi connessi ai rifiuti in Italia e allo sviluppo sostenibile. Ma qui ho imparato che il riutilizzo è una necessità e lo spreco un'offesa.
Un altro valore che vedo in questo piccolo fatto è che per una cosa ricevuta in dono (l'iscrizione alla scuola privata), ci si ingegna ad aggiungerne altre da sè, con le proprie risorse (il quderno con i pezzi di ferro) senza osare chiedere 250 franchi in più.
E 250 franchi sono solo 0,50 centesimi di euro.

la voglia di impegnarsi e ricominciare


3 ottobre
In Mali oggi è il primo giorno della nuova scuola! Attesissimo dai bambini.
 
Premessa:
In Mali purtroppo la scuola pubblica gratuita è molto scarsa. I docenti non sono preparati e scrivono alla lavagna frasi che gli alunni devono solo copiare. In francese, lingua che non conoscono.
L'anno scorso mi sono impressionata vedendo che Fatime al terzo anno non sapeva nemmeno scrivere il suo nome senza copiarlo. E l'ordine delle lettere nell'alfabeto era un mistero. 
Eppure il suo quaderno, ricoperto con la carta dei sacchi di cemento, era così ordinato e ben scritto. Tantissime frasi e parole in francese copiate in bellissima grafia. 
Peccato che non ne comprendesse il significato. E non solo lei. Più o meno tutti i bambini alla scuola pubblica.

La scuola privata però è per i "ricchi": costa un sacrificio che la maggior parte delle famiglie non può permettersi, nonostante si conosca ormai il valore dell'istruzione.
L'istruzione è un investimento sul futuro. Lo sanno anche i bimbi. Ma mangiare è più necessario.

Grazie  ad un guadagno per un concerto di Zam al Parco delle Folaghe, grazie alla carissima amica Ineke e suo padre Bass dall'Olanda e grazie a Davidino, abbiamo iscritto 3 fratellini alla scuola privata. 
Abbiamo scelto a Ségou, la nostra città, quella che ritenevamo migliore. Costa 6 euro l'iscrizione e 6 euro la mensilità. Bisogna però acquistare anche la divisa, i testi scolastici ed i materiali.

Abbiamo però dovuti iscriverli a classi inferiori, in modo che recuperino il tempo perduto alla scuola pubblica:
Yacoubà ha 11 anni e frequenterà la quinta
Fatime ha 9 anni e frequenterà la terza
Lavielle ha 5 anni e mezzo ed è la più fortunata perchè inizierà quest'anno subito nella scuola privata.

Avrei pensato che tornare indietro e ripartire quasi da zero fosse scoraggiante, invece ho imparato che per questi bambini è chiara l'importanza dell'istruzione ed hanno una gran voglia di impegnarsi,anche se vuol dire ricominciare da capo.